BUDDHA IN VERSI.
Il corpo, la mente e il cuore. "Tutto ciò che siamo è generato dalla mente. E’ la mente che traccia la strada. Come la ruota del carro segue l’impronta del bue che lo traina così la sofferenza ci accompagna quando sventatamente parliamo o agiamo con mente impura" (Dh. 1). L'Associazione Abruzzese Buddhista Buddhadharma, è lieta di invitarvi il 15 Novembre 2019 alle 20.00 Al Museo delle Genti d'Abruzzo c/o l'Auditorium Leonardo Petruzzi con la collaborazione del contrabbassista e bassista, Luigi Blasioli L'Associazione Abruzzese Buddhista Buddhadharma è lieta di invitarvi al suo primo appuntamento teatrale, con il quale si prefigge di far conoscere al pubblico i versi di una delle opere più amate della letteratura classica buddhista: il Dhammapada (il Cammino verso la Verità).
Ci avvarremo dell'interpretazione di Maurizio Fracassi e di altri amici della nostra Associazione, conoscitori dell'opera perché in prima persona, quotidianamente, la interpretano nella loro vita e nella loro pratica, e della professionalità e abilità del musicista Luigi Blasioli, per accompagnare il pubblico nella comprensione dei versi millenari di quest'opera, che sintetizza coerentemente l'esperienza del Risvegliato e il suo metodo spirituale.
Il soggetto dell'opera è la Mente. Lo stesso soggetto dei primi due versi del Dhammapada.
Sulla scena vogliamo rappresentare l'attività dinamica della Mente meditativa, nella quale l'approfondirsi della quiete, della calma e del silenzio interiore è la premessa alla gnosi, all'insorgere, all'emergere della verità della natura intima ed eterna dell'esperienza umana della vita. L'esperienza meditativa è un'alba. La bruma mattutina che avvolge il paesaggio, che lo cela allo sguardo, si dirada a poco a poco, con calma, pazienza e gentilezza, con il sole che fa capolino all'orizzonte. I raggi illuminanti sciolgono la bruma, svelando il paesaggio allo sguardo. Il silenzio, la calma della Mente, la quiete interiore, che vanno accrescendosi attimo dopo attimo, sono rappresentati nell'opera dalla musica, che ne descrive il loro maturare. Parallelamente a questo processo, s'intreccia il sorgere della gnosi meditativa. Nell'opera, la conoscenza è espressa dalla lettura dei versi del Dhammapada, che saranno proposti non secondo la loro sequenza canonica, ma secondo un ordine che rappresenti la dinamica ascendente della gnosi meditativa. Al centro della scena ci sarà la musica, a rappresentare la quiete della Mente, e la voce, a rappresentare la gnosi, ma soprattutto il corpo. Nessuna quiete, gnosi, o Mente sono possibili se non attraverso un'attenta, gentile e costante relazione con il corpo, attraverso il quale tutti gli altri termini si fanno sensibili e quindi oggetti di esperienza viva. |
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- Dhammapada 224 - |
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